venerdì 2 luglio 2010

…e fu sera e fu mattina: CAMPIONATURA!


“beh mà ‘ghera bisogn d’andè fin lamò?”

(tipica espressione di dissenso in dialetto piacentino dopo il nostro annuncio dell’imminente trasferta in Germania)


E’ stato difficile spiegare a parenti e amici perché dovessimo andare così lontano per completare la scelta delle finiture, ma soprattutto non è stato chiaro a tutti quanti sforzi abbia comportato questo passaggio. Chi costruisce casa solitamente si rivolge a fornitori ed esposizioni locali; per chi compra una casa a disegno è lo stesso costruttore ad indicare presso quali centri rivolgersi per il capitolato, senza parlare poi di chi compra una casa già finita ove chiaramente le scelte sono già state completate.

Una casa in legno non differisce di fatto da questi dictat sebbene la dislocazione del costruttore (nella stragrande maggioranza dei casi all’estero) vincola ad un’esposizione oltre confine. Le formule prevedono la casa finita chiavi in mano (dove bisognerà scegliere tutti i dettagli sino al porta sapone del bagno), oppure la formula del grezzo avanzato, dove una casa finita esternamente e per tutto ciò che attiene agli impianti dovrà essere poi rifinita secondo il proprio gusto ed i materiali scelti personalmente. Il nostro caso tendeva ad una casa “chiavi in mano” anche se alcune voci alla fine sono state scorporate (ad esempio la finitura dei bagni).

La campionatura per una casa di legno di fatto è l’incontro tra il committente ed un tecnico della società che costruisce durante il quale vengono presi in rassegna tutti i punti di progetto sino alla scelta dei materiali per le finiture: partendo dalle mappe si definisce l’architettonico (il disegno e la dislocazione delle stanze con le opportune dimensioni per intenderci) arrivando allo schema delle aperture, la posizione degli impianti (elettrico/idraulico…) e della dotazione tecnica della casa; a seconda del grado di finitura poi, attraverso l'esposizione si scelgono i materiali che si desidera siano installati.
Diario di un’esperienza intensa: la campionatura HAAS FERTIGBAU!


La campionatura nasce di fatto con la presentazione ufficiale del progetto al costruttore: solo dopo aver ricevuto l’approvazione formale da parte del comune, avevamo sufficienti garanzie per poter approcciare al progetto senza l’incognita che poi qualcosa dovesse essere stravolto. Nei primi giorni di maggio, l’agente ha completato il preventivo sulla base del progetto approvato, una volta accettato da noi abbiamo chiesto l’approvazione tecnica da parte di Haas che ha così fissato per noi una serie di date utili per la campionatura.
28-29-30 Giugno 2010, la campionatura a Falkenberg (Germany)

Domenica 27, nella calura del sole leone, abbiamo preso la via che porta al Brennero, con noi anche Paolo, il nostro Architetto per altro ben inserito nella realtà di HAAS. Formalmente Paolo è anche nostro agente, ma nella realtà lo abbiamo sempre considerato unicamente come nostro progettista nella duplice veste di assistente psicologico oltre che esperto con voce tecnica per le scelte più delicate. Il viaggio in Germania è stato sicuramente un’ulteriore esperienza che ha arricchito la storia della nostra casa. Transitiamo per Rosenheim ed iniziamo a contare gli ultimi chilometri all’arrivo, distratti solo dal suono di qualche vuvuzela di una Germania festosa per aver steso l’Inghilterra negli ottavi di finale mondiali (la targa della nostra macchina italiana non ha aiutato, ndr). Arrivo in serata a Eggenfelden dove Haas per noi aveva prenotato la camera presso un alberghetto in stile teutonico.

Lunedì 28, la temperatura è più che gradevole, i 18° gradi del mattino ci spingono volentieri presso la sede di HAAS: ore 08.00 si inizia, siamo al tavolo. Ore 08.05 Marco Gunter Daxeder, tecnico esperto di HAAS, aveva già interpretato alcuni segnali di apprezzamento per una gradazione di giallo come scelta definitiva per il colore della casa, dei serramenti e delle tegole. Ero pronto per dargli una testata in pieno volto, il fatto però che fosse più alto di me di almeno 20 cm mi portò a ripensarci: a posteriori si è rivelata una scelta corretta, in realtà Gunter ci ha sempre lasciato tutto il tempo per decidere, ripensarci, stravolgere e cambiare ancora. Questo esperto di campionature aveva ben chiari in testa tutti i passaggi che avremmo dovuto affrontare, accelerava dove sapeva che poteva farlo sapendo già quali sarebbero stati i veri scogli e comunque rimanendo sempre pronto a modificare qualcosa già consolidato.
Il primo giorno ci porta a chiudere il discorso mappe e prospetti con le ultime modifiche apportate ad una nicchia doccia, una parete della camera principale e poco altro... dopodiché ci siamo lanciati nelle scelte per il colore della casa, le tegole, il colore dei travi del portico, serramenti, zanzariere, scuri, porte, maniglie, pavimenti, posizione dei sanitari e definizione degli impianti idraulici…

Martedì 29, Gunter apre i lavori chiedendo se ci fosse stato qualcosa da cambiare, sapendo che la notte del primo giorno porta scompiglio anche per quelle cose date per certe il giorno prima. Si sistema quanto si vuole rivedere per poi passare all’impianto elettrico: un vero osso duro, che costringe ad avere già chiaro in testa l’arredamento della casa. Una presa di corrente posizionata dietro un mobile non è mai funzionale e una presa Tv dietro il frigorifero ancor meno. Seguono poi nuovi ripensamenti su pavimenti, zanzariere e la scala. La scala quale elemento di arredo che ci ha tradito nel momento in cui si è presentata con colori diversi a seconda della luce che la colpiva. Nel tardo pomeriggio, a traguardo ormai vicino, ci siamo potuti permettere una visita alla realtà produttiva di HAAS/Falkenberg: uno stabilimento industriale dove la mano dei 400 falegnami conta più delle macchine. Con piacere abbiamo visto che quelle pareti dette “pre-fabbricate” in realtà venivano sapientemente modellate e composte da mani umane. Il concetto di pre-fabbricato” dopo questa visita è più che mai fuori luogo: è il falegname l’artefice della parete, del serramento e della posa di cappotto e finiture. Bellissima l’area produttiva delle travi in legno lamellare dove il profumo di resina ha sempre prevalso sul rumore delle macchine e gli additivi necessari per queste lavorazioni.

Mercoledì 30, l’ultimo giorno. Gunter è tradito da un’espressione più distesa. Ha capito di aver trovato persone preparate, con le idee chiare e anche fortunate nel trovarsi di fatto sempre concordi nelle scelte. Sono pochi i ritocchi con quanto definito nei giorni precedenti, si arriva così al fatidico conto della serva, dove partendo dal valore del preventivo viene annotato quanto aggiunto al contratto e quanto viene tolto perché scorporato. Chiusi e definiti tutti i punti, per i clienti italiani si profilano 2-3 settimane d'attesa affinché i commenti apportati sui disegni vengano tradotti dal tedesco all’italiano: queste tavole rimangono il primo riferimento contrattuale ed in questo senso è opportuno tradurle anche in italiano. Tuttavia, visto il grado delle modifiche apportate, visto anche il metodo di lavoro di Gunter così scientifico e rigoroso, abbiamo preferito firmare senza attendere la traduzione di quei pochi commenti (comunque comprensibili per la loro natura). Questo passaggio di fatto ci permetterà di accelerare la lavorazione della statica della casa permettendoci (speriamo) di poter presentare gli ultimi documenti in comune prima dell’italica pausa di Agosto.

La campionatura non poteva che avere un post così ricco e dettagliato. Speriamo possa essere uno spunto per quanti si avvicineranno a questo passaggio. Deve essere chiaro che i tre giorni tedeschi sono duri ed intensi, ma sono solo l'ultimo passaggio di un lavoro che dura settimane per definire a priori arredo, impianti etc... le decisioni sono tante, le variabili molteplici: in discussione c’è la funzionalità della scelta, l’estetica, la qualità e il valore economico della spesa. In ogni momento abbiamo potuto valutare se omettere dal contratto alcune forniture o se aggiungerne altre: in tutto ciò Gunter è una macchina da guerra, che annota tutti i “più” e tutti i “meno”; Gunter deve definire la tua casa, non deve venderti nulla ma solo seguire le tue indicazioni. Questo atteggiamento così freddo e apparentemente irriverente nel momento in cui ti imputa i due euro di differenza di una presa Shuko ( a fronte degli Xmila del contratto) alla fine dei tre giorni si rivela una sorgente di serenità e trasparenza che ti permette di lasciare Falkenberg con tranquillità.




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