lunedì 13 settembre 2010

Mi illumino d'immenso: fotovoltaico



Il tema del fotovoltaico oggi è sulla bocca di tutti: la "sciura Maria" così come l'amico di famiglia che non si era mai interessato di energie rinnovabili si dichiarano onniscenti della tecnologia fotovoltaica. I media in generale hanno consacrato questa applicazione come la panacea di tutti i mali, così in tanti oggi si fregiano del FV di cui conoscono poco o nulla, procacciati da pseudo-tenici installatori che hanno monetizzato impianti di dubbia qualità sull'onda euforica della irresistibile green economy.


Il mio tono è certamente polemico, ma oggi giorno si è fatto di tutto tranne che un concreto sviluppo della tecnologia fotovoltaica: troppe volte mi è capitato di parlare con "aziende" che millantano rendimenti enrgetici clamorosi, ritorni finanziari con doppia cifra percentuale, piani d'investimento di svariate centinaia di migliaia di euro, senza conoscere realmente la differenza tra la tecnologia del silicio amorfo o policristallino, addirittura mi sono imbattuto in persone che non distinguevano il nemmeno il solare termico piuttosto che di solare fotovoltaico.


Nonostante tutto, siamo (ahimè) in procinto di scegliere l'assetto finale del nostro impianto FV: ci siamo avvicinati al tema pur non credendo a pieno in questa tecnologia perchè temiamo/auspichiamo rivoluzioni copernicane nei prossimi 2-3 anni tali da stravolgere lo scenario odierno. Oggi le applicazioni FV sono sostenibili grazie al solo "Conto Energia" e pur mettendo in previsione piani di scambio sul posto e quant'altro, tutto rimane vincolato a rendimenti e decadimenti dei pannelli per i quali c'è ancora poca storia, manutenzioni dai costi ancora non chiari (specie a partire dal 7-8 anno) e garanzie sui pannelli e sugli inverter tutte da rispettare e dimostrare. Oggi la produzione dei componenti è sparsa in ogni dove, la qualità delle celle è tutta da scoprire, tantissimi installatori sono improvvisati e ne conseguono pertanto tutti i nostri dubbi. Tuttavia in virtù di una legge nazionale già ratificata dalla nostra regione, siamo nella condizione di dover installare un impianto capace di produrre almeno un KWp, pertanto siamo in procinto di definire l'impianto che andremo ad installare sul nostro tetto.


Condizioni di progetto: la falda del tetto esposta a sud-est garantisce circa 90-100 mq per l'alloggiamento dei pannelli su di una superficie inclinata di 17° gradi. Pertanto, detto che l'ottimo viene definito per l'esposizione a SUD con inclinazione di 30°, si può asserire che la nostra posizione, pur scostandosi da questi valori, garantisce un buon rendimento vicino al 95% delle potenzialità. Già questi fattori ci hanno dato un'indicazione sulla tipologia di pannello da preferire pur non presentando una vera discriminante tra amorfo, mono/poli cristallino. Siamo passati allora a considerare qualità dell'irraggiamento, latitudine, clima, fenomeni atmosferici della zona e temperature medie stagionali. La provincia di Piacenza risente di un clima freddo ed umido nella fase invernale e caldo d'estate, questo presuppone che le precipitazioni invernali (acqua e neve) siano nella media del nord-Italia con fenomeni importanti per quanto concerne le nebbie. L'estate invece è segnata da ottimi apporti solari se pur vincolati a temperature torride, spesso d'ostacolo ai rendimenti migliori delle celle in silicio monocristallino e policristallino. La scelta finale sta per cadere sulla tecnologia del silicio amorfo, assolutamente bistrattata da tanti venditori, ma probabilmente incentivati più dai margini che hanno sulla tecnologia mono/poli cristallino piuttosto che per una vera valenza tecnica.


Bonus/Malus:


MONOCRISTALLINO

pro - eccellente rendimento a parità di apporto solare, dimensioni compatte, basso decadimento

contro - costo, perdita ad alte temperature, necessità di incidenza diretta del raggio sulla cella


POLICRISTALLINO

pro - tutti i pro del monocristallino pur con livelli di rendimento leggermente inferiori

contro - tutti i contro del monocristallino, ma con un costo leggermente inferiore (ma alto)


AMORFO

pro - lavora anche con luce diffusa, è meno influenzato dalle alte temperature, costo dimezzato rispetto al policristallino

contro - maggiore decadimento, minore rendimento a parità di apporto solare, dimensioni doppie


In estrema sintesi, per un impianto da 2KWp, a settembre 2010, la media delle quotazioni vede circa 7500€ con l'utilizzo di pannelli in policristallino e 5800€ per pannelli con silicio amorfo. Nel nostro caso specifico, la richiesta di doppia superficie per l'installazione sul tetto non risulta un problema, inoltre la presenza di un clima che non esclude fenomeni nuvolosi (luce diffusa), le temperature elevate dell'estate oltre ad un'esposizione non ottimale, gioca sicuramente a favore della tecnologia del silicio amorfo.


Detto ciò, tutto può essere confutato, anzi ogni eventuale contraddittorio sul tema è apprezzato!

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