domenica 5 dicembre 2010

Calda stufa


La nostra testolina non è capace di rimanere ferma, ecco quindi che con la percezione degli spazi iniziano le prime idee per la stufa. Desideriamo una stufa in maiolica, una stufa come quelle incontrate in montagna, efficienti, calde, accoglienti, ma con l'annosa questione di un prezzo davvero importante. Grazie a Pinter stufe stiamo studiando la soluzione ideale per i nostri spazi: il primo progetto ci ha già colpito e lo condividiamo nel blog. Consigli ed aiuti saranno ben accetti, tutto per perfezionare la nostra calda casa di legno.

La stufa ad accumulo (stufa piena- tradizionale –grundofen od erroneamente stube), è la vecchia fonte di calore, quella che per capirci è onnipresente nelle vecchie case in montagna o nelle valli alpine. La stufa ad accumulo scalda primariamente per irraggiamento (quindi con raggi orizzontali e verticali) grazie al calore accumulato da quintali di refrattario e maioliche scottati da un’unica grande combustione di pochi chilogrammi di legna secca e spaccata. La stufa emette dei raggi così nello stesso modo del sole scaldando con quel principio (irraggiamento). Il segreto di questa stufa sta nell’avere un giro dei fumi proporzionato tanto alla camera di combustione quanto al volume della stufa stessa, alla lunghezza della canna fumaria e quindi un ottimo tiraggio naturale. Fuoco e fumi che si liberano durante la combustione vengono aspirati nei giri di fumo che nella loro lunghezza (diversi metri) assorbono l’energia, si scottano accumulando il calore e rilasciandolo lentamente alla parete esterna della stufa che scalda agevolmente in modo autonomo 40 metri cubi di ambiente ogni metro quadrato di propria superficie calda.

E’ importante sapere che la stufa ad accumulo a differenza delle normali in ghisa a fuoco continuo o dei caminetti, è un accumulatore di calore adatto a rimanere in temperatura per molte ore dopo la combustione, rilasciando un picco di calore che può raggiungere i 1000 gradi alla prima caduta dopo la camera di combustione rendendo temperature ottimali alla parete esterna con picchi massimi di 60/70 gradi, temperatura non sufficiente a scottare nemmeno le pelli più delicate.

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